18 febbraio 2012, 12.04

18 febbraio 2012, 12.04

Arraffare i vestiti di fretta, senza guardarsi intorno, puntando solo a prendere le robe sparse per la camera o conservate negli armadi, ammucchiarle tra le braccia e poi ficcarle nella bocca enorme di una valigia spalancata. Alzare lo sguardo e vedere la stanza in cui si è vissuti e trovarla spoglia, vuota. Come se fosse stata abbandonata chissà da quanti anni. Lo screensaver che sonnecchia nel monitor, il telefono del vicino di sotto che suona Scott Joplin. Fuori il sole infilza i suoi raggi nel vento appena poco meno gelido della notte precedente. Un allarme nel telefono mi ricorda una cosa importante che decido di non fare subito. Chiedo che mi venga ricordato tra un’ora. Ho bisogno di un po’ di tempo per per cancellare almeno per un po’ le parole “ultima volta” dal mio vocabolario mentale.

 

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