Scomparire senza nascondersi

Scomparire senza nascondersi

La musica è andare altrove restando a casa. È scomparire, rintanarti senza nasconderti. La musica è tornare a casa quando sei lontano lontano e stai pensando che potresti non tornare più. La musica è rivedere un amico che non c’è più. Riabbracciare chi se n’è andato per tutta la durata di una canzone. Di un disco. Di un concerto. La musica ti fa perdonare. E ti fa evocare qualcuno che odi per dirgli vaffanculo. La musica non chiede scusa ma ti consola. Tifa per te senza leccarti il culo. Succhia via la paura e restistuisce dignità. Ti dà ragione. E poi ti sfotte. Non piange, non ride ma ti manda messaggi. Ti parla e ti ascolta mentre stai zitto ad ascoltarla. O magari a sentirla. La musica è una puttana che si fa baciare in bocca e che rimane nel letto fino al mattino. E ti fa un’ultima carezza. Disegna visi amichevoli sulle facce di sconosciuti. Ti sa spingere e trattenere. Senza toccarti. La musica accende un fiammifero quando stenti a vedere cosa hai intorno. Getta un boccone amaro nelle ganasce della solitudine che vuol divorarti. Ti dà tempo. La musica è una voce alla radio che fa ammutolire il televisore. E regala un senso al gesto di rimettere la sveglia per domani.

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