Tanta merda (si va in scena)

Tanta merda (si va in scena)

Ci sono persone che, chiamate a dare un consiglio, tirano fuori il peggio di sé. Disinteressandosi completamente di chi hanno di fronte, scelgono il peggiore tra tutti gli scenari possibili. Confondono la luce di chi apre il proprio cuore con uno spot da teatro puntato su di loro. E d’un tratto si sentono proiettate su un palcoscenico. Di nero vestite. E’ il LORO momento e, mani sul cuore, dicono afflitte le parole più difficili. Quelle che (com)porteranno più dolore per tutti ma che, si sa, è meglio così.
Sono queste le persone che invece di dirti di soffiare via i granelli dall’ingranaggio ti diranno di cambiare il motore. Perché ormai è andato. Ti faranno vedere un dubbio, legittimo o gratuito che sia, come una risposta e non come una normale fase di crescita. Ed alimenteranno le paure invece di farle evaporare. Sicure di sé e delle esperienze che non hanno mai avuto, senza nemmeno conoscere i dettagli, parleranno senza mai sorridere, gravemente.
Sono figure distruttive che passano per salvatrici grazie alla loro faccia da culo e grazie anche alla distrazione di chi, per fiducia o per solitudine, le ha coinvolte.
E magari non è nemmeno cattiveria. Zero sentimenti. E’ solo voglia di protagonismo.
Poveracce loro, la cui anima è così povera e squallida da cercare questi espedienti per nutrirsi e rivivere qualche emozione ormai offuscata dal tempo.
E poveraccio chi seguirà queste indicazioni malevole che nulla hanno a che fare con il loro bene.

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