Novocaina

Novocaina

Me l’avrà  detto centinaia di volte, a voler contare solo gli ultimi mesi.
E poi ci sono anche i numeri, manco a dirlo. E quelli, oh, non sbagliano mai.
Siamo noi ad arrivare a risultati scorretti quando facciamo male i calcoli.
O quando agiamo da coglioni.
E di conseguenza ci prendiamo la giusta paga. Una, due, cento volte.
Sopravvivenza.
Massa critica.
Lastre di ghiaccio.
E la citazione da un film visto un’infinità di volte con uno strepitoso Lloyd Bridges che poi si butta fuori da una finestra.
Entro, facendo silenzio con un tasto.
Il neon verde vomita riverberi sul legno del bancone tirato a lucido. Siamo solo io e lui. Non ci sono parole. Tra noi solo un boccale riempito.
Haiti: il sogno questa notte è stato più preciso.
Dalla strada arriva il vociare di chi va a scuola.
Resta in silenzio chi va a lavorare, in solitudine.
Odore di prodotto chimico. Rumore di vapore che sbuffa fuori dal naso della macchina del caffè.
Scorie di valore cadono giù.
Bevo senza fretta, pago, raggiungo la fermata dove ero sceso in precedenza.
È ancora presto. C’è tempo. Sono sempre in anticipo. Vai a capire perché.
La prossima volta. Magari ancora una sola, e poi sarà  Novocaina.
E anche io ho la paga che merito e mi inserisco nella giornata che apre il suo sipario, incapace di dire a me stesso se stia recitando un parte oppure no.

contain – if in doubt bring out the novocaine
conceal – never disclose just how you feel

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